Qualità dell'ambiente urbano

Rapporti Ambiente Urbano 2004-2019

Il primo rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano (RAU) fu realizzato dal Dipartimento Stato dell’ambiente e metrologia ambientale dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici (APAT) nel 2004. Finalità del rapporto fu quella di raccogliere ed elaborare un’informazione accurata, che rappresentasse la realtà dei problemi ambientali e del loro evolversi di 8 grandi centri urbani: Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Palermo. La valutazione, in questa prima edizione, ha riguardato diversi temi (energia e emissioni in atmosfera, trasporti, acque, rifiuti, sostenibilità locale, natura, aree dismesse, inquinamento acustico, elettromagnetico e indoor, comunicazione e informazione) e incluso un caso studio relativo alla città di Bologna.

Fermo restando l’obiettivo di voler essere uno strumento di diffusione di dati scientifici e informazioni tecniche relative allo stato dell’ambiente nelle aree urbane e strumento di supporto alle decisioni delle Amministrazioni pubbliche locali, dal 2004 in poi i successivi RAU hanno visto un sensibile aumento del numero di centri urbani valutati, di temi trattati e di indicatori ambientali, un progressivo miglioramento della veste grafica e dell’organizzazione del documento e una crescente attenzione verso l’immediatezza nella comunicazione dell’informazione ambientale.

Dai soli 8 centri urbani valutati nel I RAU (2004), negli anni successivi, il campione di città si è ampliato prima alle 14 realtà metropolitane, poi ai capoluoghi di provincia; al criterio “amministrativo” nella scelta delle città si è aggiunto il criterio “demografico” allo scopo di includere anche città non capoluogo ma con elevato numero di residenti; altro criterio che sin dagli inizi si è cercato di seguire è stato quello “geografico” al fine di includere centri urbani che coprissero l’intero territorio nazionale. Si è arrivati, in tal modo, al XV RAU (2019) che fornisce dati relativi a 124 centri urbani in cui vive oltre il 30% della popolazione italiana.Immagine1.png

I dati sono stati forniti e analizzati a livello di singolo tema e riferiti perlopiù al territorio comunale di ciascuna città. Negli ultimi anni, per i grandi agglomerati urbani, accanto al dato comunale si è fornito anche il dato a livello di città metropolitana. Con il XV RAU (2019) si è inoltre compiuto il primo passo verso una valutazione “integrata” dei dati, accorpando vari temi in relazione a specifici macro-temi il cui interesse per gli ambienti urbani è andato sempre più crescendo negli ultimi periodi: cambiamenti climatici, ambiente e salute, città circolari, dissesto idrogeologico.

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Dal punto di vista della elaborazione e restituzione dati, se nei primi RAU vi è stata l’applicazione di diverse metodologie idonee alla trattazione dei dati del singolo tema, dal 2007 in poi si è iniziato ad uniformare sempre più l’approccio metodologico e di rappresentazione dei dati per tutti i temi, affiancando ai dati in forma tabellare anche delle mappe tematiche in cui sono rappresentati nello stesso tempo i dati di tutte le città del campione analizzato, a vantaggio di una migliore comunicatività delle informazioni.

Un passaggio importante dal punto di vista del percorso metodologico per la elaborazione dei RAU è rappresentato dalla emanazione, nel 2019, delle Linee Guida per un nuovo modello concettuale del Rapporto sulla qualità dell’Ambiente Urbano, frutto del lavoro di un gruppo di lavoro istituito ad hoc all’interno del programma triennale 2014-2016 del Sistema Nazionale di Protezione dell’Ambiente, con le quali si è stabilito il set di indicatori ambientali, sociali ed economici attraverso i quali produrre una sempre più completa, qualificata, tempestiva e trasparente informazione sulla qualità dell’ambiente urbano, individuando anche le migliori modalità di diffusione dei dati in relazione ai vari destinatari delle informazioni stesse.