Suolo e territorio: sintesi degli ultimi dati
Si riassumono di seguito gli ultimi risultati ritenuti più significativi ai fini della valutazione integrata dell’ambiente urbano, rimandando al documento integrale per una lettura complessiva e alla banca dati per il dettaglio degli indicatori.
In evidenza tra i 20 capoluoghi di Regione e Bolzano, la tendenza all’incremento in 9 comuni e alla diminuzione in 7 di eventi di sprofondamento improvviso di origine antropica (sinkholes antropogenici), con i rischi ad essi connessi. Con 100 eventi l’anno di media è Roma ad aver conquistato il titolo di capitale delle voragini d’Italia e d’Europa, complice anche l’elevata estensione del suo territorio. Preoccupa il consumo di suolo, risorsa ambientale limitata e sostanzialmente non rinnovabile. Sul fronte della percentuale di suolo consumato sul territorio comunale si registra nel quinquennio analizzato (2016-2020) una tendenza all’incremento in 11 comuni. Al 2020 si registrano valori minimi a L’Aquila (5%), mentre con il 66% è Torino a detenere il valore massimo, seguita da Napoli con il 62%. L’impermeabilizzazione sottrae suolo permeabile a favore di aree a copertura artificiale e comporta la riduzione e il degrado dei suoi servizi ecosistemici, compromettendo la resilienza urbana agli impatti dei cambiamenti climatici. In generale, i dati nell’intervallo temporale 2016-2020 non rilevano una chiara tendenza: in 4 città (Aosta, Genova, Bologna e Cagliari) si registra un andamento del fenomeno in diminuzione e a Roma si registra il più elevato valore complessivo di impermeabilizzazione di aree naturali e seminaturali (circa 96 ha), seguita da Venezia e Bari con 28 e 22,2 ha di suolo impermeabilizzato.