Qualità dell'ambiente urbano

Energia: sintesi degli ultimi dati

Si riassumono di seguito gli ultimi risultati ritenuti più significativi ai fini della valutazione integrata dell’ambiente urbano nei 20 capoluoghi di regione e Bolzano, rimandando al documento integrale per una lettura complessiva e alla banca dati per il dettaglio degli indicatori.

La diversificazione delle fonti primarie di energia è utile a contenere la vulnerabilità del sistema energetico di fronte al rischio di eventuali blackout dovuti ad eventi estremi sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici.

In base alla breve serie storica disponibile, relativa all’incidenza della produzione elettrica da fonti energetiche rinnovabili quali eolica, idrica, fotovoltaica, bioenergia, si delinea una situazione eterogenea per la maggior parte dei comuni con un quadro di stabilità o oscillazione senza tendenze particolarmente evidenti, fatta eccezione per un insieme di comuni che stanno incrementando la produzione: si segnala il sensibile aumento registrato nel 2019 a Potenza (28,3%) con un incremento di 5 punti percentuali rispetto al 2017 (22,9%), con valori che permangono tra i più elevati del campione in tutto il periodo. Ma anche Torino e Bolzano mostrano un incremento nel periodo superiore al punto percentuale.

Analizzando l’indicatore potenza installata di impianti solari termici e fotovoltaici su edifici pubblici, si riscontra una sostanziale tendenza in aumento dovuta a un buon numero di comuni che mostrano una capacità in crescita nell’utilizzare i pannelli solari termici e fotovoltaici come fonti di energia rinnovabile termica ed elettrica. Trento è l’unico capoluogo di regione in grado di superare quota 10 kW/1.000 abitanti con un valore pari a 14,49 kW/1.000 abitanti, pur con un decremento di 0,2% circa (2018-2019) ma vanno anche segnalati i significativi incrementi registrati a Bari che passa da 0,01 (2018) a 3,98 kW/1.000 abitanti (2019) e a Campobasso che cresce di 87,3% raggiungendo l’1,33 kW/1.000 abitanti (2019).