Qualità dell'ambiente urbano

Attività industriali: sintesi degli ultimi dati

Si riassumono di seguito gli ultimi risultati ritenuti più significativi ai fini della valutazione integrata dell’ambiente urbano nei 20 comuni capoluogo di regione e Bolzano, rimandando al documento integrale per una lettura complessiva e alla banca dati per il dettaglio degli indicatori.

Nel periodo 2015-2019 il numero di stabilimenti del registro PRTR in ambito comunale mostra valori in aumento, anche se in casi limitati, come a Bolzano, Trento, Venezia, Genova, L’Aquila e Palermo. Ciò non significa necessariamente che la pressione sull’ambiente urbano cresca, poiché tale condizione dipende perlopiù dalla tipologia dell’impianto o da una maggior consapevolezza dei gestori circa l’obbligo di legge, ma rende conto comunque di un incremento delle possibili sorgenti inquinanti di origine industriale all’interno delle realtà urbane o nel territorio circostante. La sfida in questo caso è quella di garantire sempre l’uso delle BAT (Migliori Tecnologie Disponibili) nella gestione degli impianti, nel rispetto delle prescrizioni, al fine di ridurre al minimo ogni impatto ambientale associato alla conduzione degli impianti stessi.

Per quanto riguarda gli impianti AIA, si è valutato il livello complessivo di pressione ambientale sull’ambiente urbano prendendo in considerazione sia gli impianti assoggettati alle AIA statali che quelli assoggettati alle AIA regionali, essendo in numero maggiore e di diverse tipologie, con un discreto potenziale d’impatto sull’ambiente in termini di capacità produttiva, tipologia dei processi ed emissioni. Gli indicatori utilizzati forniscono una prima informazione sulla qualità dell’ambiente urbano nelle 21 città determinato dalla presenza di installazioni AIA statali e regionali, ma non sono rappresentativi del peso con cui le varie installazioni contribuiscono ad essi; infatti tale effetto è determinato da vari fattori specifici del singolo impianto, quali ad esempio lo stato operativo, la tipologia impiantistica e i relativi processi produttivi adottati, la pericolosità e la quantità di materie prime utilizzate, le emissioni quali - quantitative nelle varie matrici ambientali, l’estensione territoriale dell’installazione, le misure di prevenzione e gestione ambientale adottate. Il trend dal 2017 al 2020 evidenzia l’andamento della numerosità del totale delle installazioni AIA per ognuna delle 21 città considerate. La città con il maggior numero di installazioni è Venezia seguita da Torino e Roma, le città con il minore numero di installazioni sono Potenza e Cagliari mentre a Campobasso non è presente nessuna installazione.

Lo stato d’avanzamento dell’iter di bonifica dei siti contaminati locali all’interno dei 21 comuni è molto eterogeneo e può derivare da diversi fattori quali il diverso grado di industrializzazione all’interno dei limiti comunali e l’estensione degli stessi, la data di inizio del procedimento, la complessità del sito, la difficoltà nell’accertamento del responsabile dell’inquinamento o la difficoltà di stabilire azioni di risanamento sostenibili da un punto di vista sia tecnico/economico che ambientale. Per esempio, a fine 2019 si va da 3 procedimenti di bonifica conclusi nei comuni di Potenza e L’Aquila, con 11 e 19 procedimenti in corso, rispettivamente, fino a 1.770 procedimenti nel comune di Milano dove risultano 419 procedimenti in corso.